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PERCORSO NATURALISTICO MONTE TENDA
Per apprezzare con pienezza questo itinerario, è preferibile intraprendere il percorso in primavera ed in autunno quando i colori della natura sono particolarmente lussureggianti.
Partendo da Porta Verona di Soave si attraversa - tenendo la destra - borgo Covergnino, puntando verso Saline. Una volta che ci si è lasciati alle spalle Porta Vicenza, s'imbocca il "sentiero della natura". Si giunge, dunque, al capitello di Cengelle dove nel 1934 furono trovati frammenti di ossa di un elefante preistorico. Qui la natura muta aspetto e ci si trova immersi in una contesto fatto di cipressi, rose canine, pini ed arbusti di corniolo. A sinistra svetta il monte Tenda completamente ricoperto dai caratteristici vigneti divisi dall'abitato solo dal torrente Tramigna. Il centro storico del paese è circondato da una cinta muraria che prosegue fini al castello. Proseguendo l'itinerario si può osservare una ex cava interessante dal punto di vista geologico per arrivare successivamente a piazza Scheeti il cui substrato roccioso è costituito da piccoli fossili circolari (nummoliti). Qui ha termine il sentiero della salute. La passeggiata prosegue su una strada cementata da cui si può godere la vista della Val Ponsara i cui vigneti restano visibili più avanti anche al Pigno, un sito contraddistinto dal capitello dedicato a San Vincenzo e da un alto cipresso. Oltre s'incontrano contrada Montello e, oltre il castello, Monte Rocchetta che domina tutta la valle di Soave. Per tornare indietro si scende lungo la caratteristica strada medioevale.
Tempo: un'ora e mezza |
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SENTIERO DEI FOSSILI DI RONCA'
Il percorso è di interesse naturalistico-panteontologico che solo di recente è stato realizzato. L'ambiente è dei più interessanti, durante l'escursione è possibile incrociare qualche capriolo, vedere un falco volare o notare tracce del passaggio di lepri.
Si parte dalla piazza del Comune verso la pizzeria "Due Pini": il primo giacimento che si incontra è di nummuliti, proseguendo, oltrepassata corte Cavaggioni, si prende a destra il primo sentiero per sbucare nella contrada Zamboni. Da qui il sentiero sale e si addentra in boschi e vigneti, dove si possono ammirare paesaggi di grande effetto che sfociano, infine, sul panorama dell'immensa pianura sottostante. Il percorso prosegue fino al Costo, caratterizzato dalla presenza di un'antica casa colonica.
Se si vuole attraversare gli Stati di Roncà, prima di raggiungere il Costo, occorre piegare verso destra subito dopo il torrente, in questo modo si torna sulla strada provinciale che porta a Roncà e quindi si attraversa il Parco della Lessinia.
Se invece si svolta a sinistra, si prende un sentiero in cima al quale si estendono i giacimenti dell'Orizzonte geologico di Roncà: l'estremo limite del mare Mesogeo.
Continuando il percorso si raggiungono le piccole cascate originate dal torrente Valle della Chiesa, poco più sotto si scorge la contrada Buso, famosa per essere una sorta di museo all'aperto dove è facile trovare fossili di ogni tipo. Seguendo il corso del torrente, si arriva a un mulino e poi alla chiesa parrocchiale, da dove si torna in piazza. Per approfondire la conoscenza dei fossili di Roncà è consigliabile una visita presso il Museo, si troveranno esposti oltre duecento reperti provenienti dalla zona degli Strati e dintorni.
Tempo: un'ora e mezza
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LA PANORAMICA DEI COLLI
La partenza è da Monteforte, dal Palazzo Vescovile e seguiamo lo stradone che porta alle frazioni. Vigneti e ancora vigneti ci accompagnano fin sulla sommità del colle, in località Monti. Poco più avanti si trova la frazione di Brognoligo interessante per la sua parrocchiale ottocentesca e per i resti romanici della piccola chiesa che sovrasta il paese. Il campanile è del XIV secolo con elegante cuspide a pigna interamente in cotto. Continuando la salita si raggiunge la Grotta di Lourdes, un rifacimento realizzato nel 1947 per adempiere a un voto fatto dalla cittadinanza in tempo di guerra.
Ritornati nella piazza del paese, il percorso prende per via Sambuco e passa per la località Valle, dove è possibile osservare qualche edificio che mantiene la struttura originaria, caratterizzata dall'uso alternato di tufo e cotto. Ora la strada si restringe: passata località Fituai si volta a sinistra per attraversare il ponticello sul rio Carbonare. Inizia la salita, che si fa sempre più dura costringendo a qualche sosta, per ammirare il dissolversi di Brognoligo nel borgo di Costalunga, arrivati in cima la via si snoda tra filari di viti, cespugli di rosa canina e ulivi, nonchè i tipici fiori di iris. Eccoci a Fittà, piccola frazione in territorio di Soave con edifici rurali del '700. Lasciato l'abitato proseguiamo a destra: la strada ora scende e a sinistra la vallata offre un colpo d'occhio fino a Bolca e al gruppo del Carega. Velocemente si arriva ai piedi del Monte Castellaro, al primo incrocio, prendiamo la strada sterrata che torna a salire per recuperare il crinale. Procediamo fino a Costalunga: l'ambiente circostante è caratterizzato da case padronali e ville di un certo pregio, come Villa Frigotto (in località Sorte), che appare racchiusa da una cinta di mura in sasso nero e vegliata da un venerabile pino piantato all'incirca negli anni in cui fu costruita la villa, la metà del '700. Altre ville in zona sono Villa Carcereri e Villa Burri-Tessari. Lasciamo quest'ultima alla nostra sinistra per percorrere la via principale di Costalunga, che porta alla parrocchiale del paese e al palazzo dei Brognoligo e poi riprendere la strada e tornare a Monteforte.
Tempo: un'ora e mezza |
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